Da poche ore la data del 29 maggio 2021 è divenuta storia nelle pagine del Chelsea Football Club: un giorno che i tifosi ricorderanno per sempre, uno di quelli da raccontare ai blues di domani. Ripercorriamo insieme la stagione del team di Stamford Bridge, dalla dispendiosa campagna estiva all'ottimo inizio, dalla crisi a cavallo tra novembre e dicembre, per arrivare al 26 gennaio 2021, un'altra data che avrà di diritto un posto d'onore nella stagione del club: il giorno in cui Thomas Tuchel mise piede a Londra.

Sterline in cerca di nuovi talenti

IL 24 settembre 2020, con l'arrivo dal Rennes di Edouard Mendy, il Chelsea chiude una delle più imponenti campagne acquisti di sempre: sono ben duecentoventitre, infatti, i milioni sborsati da un Roman Abramovic mai così desideroso, nell'ultimo decennio, di riportare il suo club ai vertici del calcio inglese ed europeo. A parte l'arrivo dell'esperto Thiago Silva a parametro zero, il resto dei rinforzi scelti dal patron russo sarà dispendioso, ma traccerà una linea differente rispetto al passato: non campioni già affermati ma giovani talenti aventi già dimostrato del potenziale si, ma con ampi margini di crescita. L'ambizione di un Abramovic nuovamente innamorato, nonostante i recenti problemi personali e non, della sua creatura, è in gran parte merito dell'ottimo lavoro svolto da Frank Lampard: icona del club, uomo intelligente e mai banale, l'ex numero 8 dei blues dimostra di essere anche un ottimo manager, come dimostrato dai risultati ottenuti(piazzamento Champions e finale di Fa Cup) al termine di quella che si presentava come la più difficile tra le stagioni recenti nella storia del club: mercato in entrata bloccato e partenza del giocatore più rappresentativo degli ultimi anni (Hazard).

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Edouard Mendy, portiere del Chelsea - Photo by Chelsea official

La conseguenza diretta a ciò era un inevitabile ricorso alle (enormi e spesso dimenticate) risorse fornite dall'Academy, sfruttate al massimo da un Lampard (e dal suo fidato vice Morris), profondo conoscitore dei ragazzi, molti dei quali visti sin da bambini calcare i campi di Cobham. Come si dice in questi casi, l'uomo giusto al posto giusto. Ma attenzione perchè, ad agosto, l'esito della annata blues aveva non uno, ma mille punti interrogativi, sia per l'inesperienza del tecnico, sia per quella di un gruppo di ragazzi, di belle speranze si, ma mai testati a questi livelli. La storia invece racconterà che i vari James, Tomori, Abraham, Mount e Gilmour, non solo confermeranno le proprie qualità tecniche, ma dimostreranno anche una personalità non ovvia visto la giovine età: un insieme di fattori importanti, per poter progettare un futuro radioso insieme.

Una vittoria al debutto, ma le solite amnesie difensive

Con queste premesse inizia la stagione 2020/21: squadra giovane e ricca di talento con l'obiettivo di confermare il piazzamento in Champions e fare più strada possibile in Europa: nessuna concreta velleità per i titoli maggiori( Champions e Premier) , ma nutrite speranze di ben figurare, e possibilmente vincere, una elle due coppe nazionali. Si parte il 14 settembre, appena due settimane dopo il termine della stagione precedente, condizionata dalla pandemia; purtroppo lo sarà anche questa, come testimoniano le tribune vuote del Falmer Stadium di Brighton, la prima trasferta stagionale per la banda di Lampard: sarà vittoria per 3-1, al termine di una gara in cui i blues soffrono, non poco, l'esuberanza dei locali, fotografata al meglio dalla voglia dell'ex Lamptey. Di Jorginho, su rigore, James e Zouma le reti degli ospiti, di Trossard la rete del momentaneo pari del Brighton.

La seconda giornata vede il debutto a Stamford Bridge contro i campioni in carica del Liverpool: partita che Lampard studia in modo accorto, optando per uno schieramento molto prudente indirizzato a concedere pochi spazi al temuto tridente avversario. La strategia funziona sino al primo minuto di recupero quando un rilancio dalle retrovie, trova mal piazzata la difesa londinese, con Christensen costretto a bloccare Manè lanciato a rete: cartellino rosso inevitabile e blues in dieci. La ripresa sarà pura sofferenza, con i padroni di casa incapaci della minima ripartenza e costretti a subire il letale uno-due reds nei primi minuti: sarà in particolare la seconda rete a rimanere impressa, per la clamorosa gaffe di Arrizabalaga che, nel tentativo di servire Jorginho, si farà beffare dall'intercetto di Mane, che dovrà poi solo poggiare in rete la sfera che chiuderà di fatto la contesa.

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Jorginho trasforma un calcio di rigore contro il Crystal Palace - Photo by Chelsea

L'infrasettimanale con il Barnsley, valido per il terzo turno di Carabao, serve a ricaricare l'ambiente dopo la sconfitta con i reds ed a regalare fiducia ad Havertz, autore di una tripletta: dietro il 6-0 finale però, si celeranno ancora perplessità legate ad una fase difensiva tutt'altro che solida che concederà più di un occasione alla squadra allenata da Struber. I timori si manifestano nella trasferta di tre giorni dopo al The Hawthorns, dove il West Bromwich chiuderà la prima frazione avanti di tre reti( realizzate nei primi ventisei minuti): un Chelsea inguardabile in difesa, dove anche un campione come Thiago Silva impara a conoscere le difficoltà di un campionato di livello superiore: la reazione nella ripresa, incentivata da Mount e conclusa con le reti di Hudson-Odoi e di Abraham nel recupero, serve a portare a Stamford Bridge un punto, ma non a dissipare i dubbi.

New goalkeeper in town

Il periodo si conferma non esaltante, come dimostra l'eliminazione al quarto turno di Carabao per mano dei rivali del Tottenham: gli spurs( allenati da Mourinho) schierano in gran parte seconde linee, mentre la formazione scelta da Lampard è molto vicina a quella titolare. I blues conducono per gran parte la disputa, grazie al sigillo di Werner, per venire poi raggiunti nei minuti finali da una rete di Lamela; i rigori saranno poi fatali per il club di Stamford Bridge, costretto ad abbandonare, presto, uno degli obiettivi stagionali. Il 4-0 successivo al Crystal Palace permetterà di rialzare la testa, anche se il risultato finale ingigantisce ciò mostrato dal campo: per i primi quarantacinque minuti, infatti, le eagles imbrigliano le trame locali, portando negli spogliatoi un pareggio poi rovesciato da una seconda frazione in cui gli uomini di Lampard vanno a segno grazie a difensori (Chilwell e Zouma) e a due rigori( entrambi firmati Jorginho). La squadra non riesce però a trovare continuità e viene fermata, dopo la pausa per le nazionali, a Stamford Bridge dal Southampton: nonostante le tre reti realizzate, tutte di marca tedesca( 2 Werner, Havertz), i locali non vanno oltre il pareggio, denunciando i soliti problemi di equilibrio, fase difensiva e, non ultimo, di un portiere che non offre adeguate garanzie.

Timo Werner
Timo Werner con la maglia del Chelsea - Photo by Chelsea

In realtà per quello si è già provveduto, due settimane prima, con l'arrivo il 24 settembre di Edouard Mendy dal Rennes: il portiere francese non è un nome che induce salti di gioia dalle parti di Stamford Bridge, specialmente per i 24 milioni spesi che sembrano uno sproposito per un calciatore con "un passato poco conosciuto", ma è un nome altamente voluto da Petr Cech. Il debutto avviene nella gara di Carabao con il Tottenham, quello in campionato( con clean sheet annesso) nella seguente vittoria con il Palace; Lampard però, ripropone Arrizabalaga contro i Saints e, come detto sopra, i palloni raccolti dallo spagnolo nella propria porta saranno tre. Da quel giorno, di fatto, i ruoli si invertiranno e rimarranno tali per sempre: Mendy sarà il portiere titolare del Chelsea.

Si inizia a sognare

Il cambio è netto e radicale. La difesa del Chelsea si trasforma da "terra di conquista" in muro invalicabile: sono ben cinque, difatti, le partite consecutive in cui Mendy rimane imbattuto: dal pari all'esordio in Champions League con il Siviglia, passando dal pareggio all'Old Trafford, per poi arrivare ai netti successi con Burnley in campionato e con Krasnodar e Rennes nella competizione europea. L'imbattibilità del portiere francese termina al nono minuto della gara interna con lo Sheffield United (rete di McGoldrick), quella della squadra continua grazie alle reti di Abraham, Chilwell, Thiago Silva e Werner che piegano le blades; l'entusiasmo è percebile nelle prestazioni di una squadra finalmente più sicura e conscia delle proprie qualità, cosicchè anche la trasferta di St James' Park è timbrata con una vittoria( autorete di Fernandez e Abraham). In Champions il passaggio del turno è ipotecato dalla vittoria, grazie ad una rete di Giroud allo scadere, a casa del Rennes: la certezza è conseguita due settimane dopo con la roboante vittoria di Siviglia, che certifica anche il primo posto nel girone. Protagonista assoluto della serata spagnola ancora il centravanti campione del mondo, autore di tutte e quattro le segnature della squadra londinese. Nel frattempo continua in Premier la striscia di risultati utili e, dopo il pari senza reti con il Tottenham, è ancora Giroud a riportare in parità il match allo Stamford Bridge contro il Leeds: la squadra di Bielsa parte forte e trova il vantaggio con l'ex Bamford, ma le reti, prima del centravanti francese, poi di Zouma e Pulisic, porteranno i tre punti a Lampard che, per una notte, sente profumo di vetta della classifica. Mai percezione, però, fu più errata.

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La splendida rovesciata di Olivier Giroud contro l'Atletico Madrid - Photo by Chelsea official Twitter account

L'amaro risveglio prima di Natale

Siamo ad inizio dicembre e, nel giro di tre giorni, i blues sono attesi da due trasferte impegnative: prima Goodison Park e poi al Molineux Stadium. Con i tre punti Lampard e i suoi potrebbero trovarsi in vetta alla classifica, ma la prestazione contro l'Everton è insufficiente ed il rigore di Sigurdsson al ventiduesimo minuto della prima frazione risulta decisivo per la vittoria degli uomini di Ancelotti. In casa delle wolves, nonostante la prestazione ricalchi quella contro i toffees, il Chelsea trova ad inizio ripresa con Giroud il momentaneo vantaggio, annullato dalla segnatura di Podence; quando tutto fa presupporre al pareggio arriva, al quinto minuto di recupero, la rete vincente per il Wolverhampton di Pedro Neto, al termine di una azione di contropiede che trova, ingiustificatamente, scoperta e mal posizionata la difesa londinese. La classifica rimane buona ma vede scivolare i blues al terzo posto, prima del derby con un West Ham, sinora sorprendente: il Chelsea troverà una ottima reazione e grazie alla rete su sviluppi di corner di Thiago Silva ed alla doppietta nel finale di Abraham, porterà a casa tre punti importanti per morale e preparare al meglio l'intenso calendario natalizio.

A bad Christmas

Un altro derby londinese è previsto nel menù blues del "boxing day", con la compagine di Lampard che va a far visita all'Arsenal di Arteta: la classifica narra una netta distinzione tra i due team che in campo, però, non si vedrà. I gunners aprocciano meglio un incontro in cui, a dire il vero, gli ospiti non entrano mai, cosicchè la contesa sarà già decisa nella prima frazione quando, nei dieci minuti finali, arriva l'uno-due firmato Lacazette-Xhaka che stende i blues, incapaci poi, di proporre la minima reazione, se non nel gol bandiera siglato da Abraham nel finale. Una brutta prestazione che viene replicata due giorni dopo nel match casalingo con l'Aston Villa, in cui i londinesi non riescono ad andare oltre il pareggio nonostante il vantaggio ottenuto con Giroud; il momento non è dei migliori ed il calendario non da una mano a Lampard atteso, nella prima partita del nuovo anno, dallo scontro a Stamford Bridge con il lanciatissimo Manchester City. Di fatto, non ci sarà partita, con i cityzens che archivieranno la pratica già nei primi quarantacinque: una sensazione di impotenza imbarazzante quella dei blues, capaci di non peggiorare lo score nella ripresa solo grazie al piede poggiato sul freno dagli avversari.

Per la prima volta, la figura di Lampard, non appare più così solida dalle parti di Cobham. In aiuto al mister arriva l'incontro valido per il terzo turno di Coppa d'Inghilterra contro il Morecambe, squadra di League One (terza serie del calcio inglese): il 4-0 finale vede la firma dei vari Mount, Havertz, Werner e Hudson-Odoi, in una gara in cui il tecnico rispolvera Arrizabalaga tra i pali ed un Rudiger da tempo uscito dalle rotazioni. Di seguito arriva anche la vittoria al Craven Cottage, grazie alla rete di Mount a dieci dalla fine: il successo sarà figlio di una prestazione tutt'altro che convincente, disputata perlatro in superiorità numerica per tutto il secondo tempo, vista l'espulsione di Robinson tra le fila locali. Ma sarà la gara prevista tre giorni più tardi, al Leicester City Stadium, quella utile per capire se la crisi sia alle spalle o meno: la risposta del campo, sarà inequivocabile.

Goodbye Frank

Gli uomini di Rodgers domineranno l'incontro, lasciando solo le briciole ad un Chelsea che appare depresso e sfiduciato: la classifica dice ora nono posto, con la zona Champions distante ben otto punti. Nonostante questo, la società conferma il tecnico per la partita successiva di Fa Cup( in casa contro il Luton) del 24 gennaio, ma sarà, semplicemente, la quiete prima della tempesta: i blues battono con pochi patemi l'avversario di categoria inferiore grazie alla tripletta di Abraham, ma la mattina dopo, nel sud-ovest londinese non si parla della partita, ma delle prime, insistenti, voci che iniziano a girare su un possibile esonero del tecnico di Romford. Le indiscrezioni si trasformano presto in realtà quando, la mattina del 26 gennaio, viene comunicato l'esonero di Frank Lampard: poche ore dopo, nel tardo pomeriggio, verrà comunicato anche il nuovo allenatore: Thomas Tuchel.

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Frank Lampard allenatore del Chelsea - Photo by Chelsea official

Thomas Tuchel, il 3421 ed un nuovo mondo

"Vorrei ringraziare il Chelsea per la fiducia in me e il mio staff. Abbiamo il massimo rispetto per il lavoro e il lascito di Frank Lampard in questo club. Allo stesso tempo, non vedo l'ora di incontrare di squadra e giocarcela nel campionato più avvincente. Sono grato di far parte della famiglia Chelsea". Queste le prime parole del tecnico tedesco alla conferenza stampa di presentazione; parole supportate dal benvenuto di Marina Granovskaia, dirigente ai vertici della società: "Non è mai facile cambiare allenatore a stagione in corso, ma siamo felici di esserci assicurati uno dei migliori allenatori d'Europa, quale è Thomas Tuchel. C'è ancora molto da giocare e da raggiungere, in questa stagione e in futuro". Nessuno, ne Tuchel, ne la Granovskaia, avrebbero potuto immaginare cosa sarebbe successo quattro mesi dopo.

Tuchel, esonerato poco più di un mese prima dal Psg, giunge a Londra con appena ventiquattro ore a disposizione per preparare la prima sfida(con il Wolverhampton), non fa in tempo nemmeno a condurre un allenamento, ma getta comunque le basi per il lavoro presente e futuro: arrivato nel tardo pomeriggio a Cobham, infatti, ha subito un colloquio con il capitano Azpilicueta, Rudiger e Kovacic, ritenuti gli uomini spogliatoio e con più carisma della squadra. "Era importante per me avere il capitano in campo dopo un solo allenamento" dirà al termine di una gara conclusa sullo 0-0, che se da una parte cambierà poco la classifica dei blues, dall'altra recherà subito buone sensazioni e novità all'interno del gruppo stesso: Tuchel difatti stravolge subito la formazione, varando un 3421 in cui vengono riproposti Rudiger e Alonso, divenuti casi da "x-files" nell'ultimo periodo di Lampard, Azpilicueta viene riproposto nella "versione contiana" di difensore centro-destra e Hudson-Odoi in quella inedita di giocatore a tutta fascia. Davanti Ziyech e Havertz a supporto di Giroud.

Tuchel
Thomas Tuchel - Photo by Eurosport.com official

Quattro giorni dopo si riscende in campo, sempre a Stamford Bridge, contro il Burnley e questa volta i tre punti non sfuggono ai londinesi, grazie alle reti dei due spagnoli, Azpilicueta ed Alonso, che suggelleranno una convincente prova della compagine londinese. L'inerzia del momento si conferma favorevole, come avvalorato dalle due successive vittorie in trasferta, prima nel derby con gli Spurs (risolto da un rigore di Jorginho), poi a casa dello Sheffiel United, espugnato grazie alle segnature di Mount e ancora del regista italo/brasiliano dal dischetto; proprio la gara contro le blades certifica, alla quarta gara, la prima rete subita dai blues nella gestione Tuchel che, poi, in realtà, sarà una autorete siglata da Antonio Rudiger. La serie di successi continua, passando dalla qualificazione a spese del Barnsley in Fa Cup( Abraham) al successo interno sul Newcastle in campionato(Giroud-Werner) per fermarsi, inaspettatamente, al St Mary's Stadium, dove i londinesi non vanno oltre il pari(Mount) subendo, questa volta si, la prima rete da un avversario (il giapponese Minamino).

Si alza il muro in difesa, inizia la rimonta

Resterà un semplice "incidente di percorso" perchè, da quel momento, di fatto, il Chelsea attiverà la modalità "difesa invalicabile": saranno infatti ben sette le gare consecutive in cui i blues, a cavallo tra fine febbraio e inizio aprile, non subiranno reti, per di più con un calendario tutt'altro che semplice. In questi quaranta giorni la squadra di Tuchel pareggerà due volte a reti bianche (United e Leeds) per poi andare a vincere prima ad Anfield(Mount) e poi con l'Everton in casa( autorete di Godfrey e Jorginho dagli undici metri), risalendo sino al quarto posto della graduatoria. Ma sarà in campo europeo che il team londinese compirà l'opera più grande, battendo, in entrambi i confronti, il sempre ostico l'Atletico Madrid(1-0 fuoricasa grazie ad una meravigliosa rovesciata di Giroud, 2-0 a Londra con le segnature di Ziyech e Emerson Palmieri), qualificandosi così ai quarti della competizione. Il ritmo spedito su cui viaggia la squadra viene confermato anche in Fa Cup, dove i ragazzi di Tuchel raggiungono le semifinali dopo aver, senza patemi, regolato lo Sheffield United al Bridge: il sorteggio post-match regalerà ai blues l'accoppiamento in semifinale con il City, ma di tempo per pensarci non ce ne sarà, visto il fitto calendario che attende i londinesi. Il primo impegno, sulla carta, è il meno impegnativo: è sabato 3 aprile e, nell"'opening match" di giornata, allo Stamford Brdige arriva il West Bromwich di Sam Allardyche, penultimo in classifica e da tempo rassegnato a quella che sembra una inevitabile retrocessione. Una gara che pare avere un copione già scritto, come dimostra, al minuto ventisette, il vantaggio locale, grazie a un Pulisic abile a ribadire in rete una punizione di Alonso terminata sul palo. Tutto sembra procedere nella direzione prevista. Sembra.

Uno scivolone inatteso

Si, sembra. Perchè, nei successivi diciotto minuti della prima frazione succede di tutto. L'inverosimile. L'inimmaginabile. Non passano nemmeno centoventi secondi dal vantaggio, che i blues rimangono in dieci uomini per il secondo cartellino giallo di Thiago Silva( dopo l'ennesimo disimpegno errato dei compagni): nei minuti successivi le baggies sfiorano ripetutamente la segnatura, sino a trovarla al quarantacinquesimo con Matheus Pereira. L'ala brasiliana, però, non si fermerà qui e, nei secondi finale del recupero siglerà la seconda rete per il vantaggio, meritato, dei suoi. Il Chelsea è assente totalmente ingiustificato della contesa: anche prima della rete di Pulisic, infatti, i blues si renderanno protagonisti di numerosi errori e pessime letture, tutti fattori che saranno evidenziati dalla precoce inferiorità numerica. Nella ripresa le cose non cambieranno, con un Chelsea che si getterà all'attacco più con la forza della disperazione che con acume tattico, concedendo praterie all'attacco avversario che ne approfitterà per altre tre volte. La rete del 2-4 firmata da Mount sarà l'unico episodio positivo di una frazione, di una partita, da dimenticare presto. Prestissimo. Anche perchè, dietro l'angolo, incombe la Champions e quel Porto ostacolo da superare per raggiungere la semifinale europea.

Missione compiua: Porto eliminato. Semifinale raggiunta

Per la gara di andata( che come quella di ritorno sarà giocata sul neutro di Siviglia), Tuchel conferma il solito 3421 ma, per rispetto degli avversari e(forse) per ridare sicurezza alla fase difensiva dopo la sbandata di quattro giorni prima, opta per uno schiermanento più prudente: per la prima volta nella sua gestione, infatti, il tecnico tedesco sposta Azpilicueta nel ruolo di giocatore a tutta fascia, optando per Christensen nel pacchetto arretrato vicino Thiago Silva e Rudiger. La scelta si mostrerà perfetta perchè nei novanta minuti, esclusi un paio di pericoli, i blues non concederanno nulla e colpiranno due volte, una per tempo: al trentesimo del primo con il fendente di Mount, nei minuti finali del secondo con uno slalom personale di Ben Chilwell. La semifinale è ipotecata. Il successo regala nuovamente slancio anche in campionato dove, la trasferta a Selhurst Park, diviene la gara più bella, stilisticamente parlando, di tutta la stagione blues: sono trenta minuti di grande calcio quelli che offrono gli uomini di Tuchel, impressionanti per ritmo, possesso e velocità d'azione. Nulla potrà il Palace se non cedere il passo agli avversari, che porteranno a casa i tre punti grazie alle reti di Havertz, Pulisic( due volte) e Zouma. Segue la sconfitta senza conseguenze nel ritorno con il Porto, che i lusitani fanno propri con la rete di Taremi nei minuti di recupero, non sufficiente però a ribaltare lo 0-2 dell'andata: in semifinale andranno dunque i londinesi, pronti a sfidare il Real Madrid qualificatosi alle spese del Liverpool di Jurgen Klopp.

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Stamford Bridge Chelsea - Photo by Andreas H. from Pixabay

La prima finale conquistata e lo "spettro" chiamato Superlega

Ma è ora tempo di giocarsi già un'altra semifinale, quella di Fa Cup che oppone, sabato 17 aprile, i blues al Manchester City di Guardiola: saranno gli uomini di Tuchel, al termine di una gara tatticamente perfetta, a qualificarsi per la finale, grazie alla segnatura ad inizio ripresa di Ziyech su assist di Werner. Una vittoria pesantissima, importantissima, che rafforzerà certezze da una parte e ne scalfirà certe dall'altra. Quel giorno, in qualche modo, si iniziò la prefazione del capolavoro che verrà scritto poco più di un mese dopo .Nel frattempo sono giorni caldi nel mondo del football, con il "progetto Superlega" che domina le prime pagine di giornali e notiziari sportivi e non solo: la volontà espressa da dodici tra i club più importanti d'europa(tra cui lo stesso Chelsea) di creare una nuova competizione a sé stante dall'Uefa, desta scalpore e clamore. Nelle società stesse, tra l'opinione pubblica e soprattutto tra i tifosi che si ribellano, quasi nella totalità, ad una proposta di un calcio sempre più lontano dal cuore degli stessi. "Football is for the fans" sarà uno degli striscioni più esplicativi e diffusi per manifestare un dissenso sempre più crescente tra le tifoserie, tra cui proprio quella del Chelsea che, la sera del 20 aprile, si esporrà in prima fila: a poco più di un ora dal fischio di inizio della gara con il Brighton, i tifosi scendono in piazza nelle vicinanze di Stamford Bridge, contestando la decisione del club di Abramovich. La protesta si trasformerà ben presto in occupazione, con i supporters che occuperanno la strada e impediranno il passaggio del bus della squadra diretto allo stadio: una situazione di tensione che sarà rivolta solo dall'intervento di Petr Cech, consulente tecnico e dirigente attuale del club, che riuscirà a calmare l'ira dei tifosi. La gara inizierà venti minuti più tardi, il Chelsea non riuscirà a vincere(0-0), ma la vittoria, quella sera, sarà tutta dei tifosi: poco prima del calcio d'inizio, infatti, arriverà la notizia del ritiro, da parte del club, dell'adesione alla nuova lega. Si dice che le urla di gioia di quella sera, riecheranno in eterno nel cuore di Stamford Bridge.

Notti di Coppe dei Campioni

Il successivo impegno in campionato vede il (sempre sentito) derby con gli hammers, quest'anno tramutatosi in un vero e proprio spareggio Champions soprattutto per merito dell'importante campionato svolto dagli uomini di Moyes; la vittoria sarà però blues, grazie al ritrovato goal da parte di Timo Werner, abile a tramutare in rete il prefetto assist di Chilwell poco prima della fine del primo tempo. Ora, quella che tre mesi prima, al nono posto, sembrava una missione impossibile, si fa sempre più realtà, con il Chelsea che, in attesa delle gare domenicali, si siede al terzo posto della classifica. Ma non c'è tempo per specchiarsi o lasciarsi andare a voli pindarici: tre giorni dopo si va a Madrid. E sarà un'altra grande prestazione dei blues capaci, per almeno trenta minuti della prima frazione, di dominare un Real mai visto così piccolo, in difficoltà e vulnerabile; gli uomini di Tuchel dominano, creano, ma hanno il "solo" difetto di non essere cinici e non capitalizzare l'enorme mole di gioco e occasioni create. La sola rete di Pulisic al minuto quattordici, difatti, non basterà per portare a casa la vittoria, negata dal solito meraviglioso goal di Benzema che permetterà alle merengues di rimanere in partita nell'ottica del doppio confronto. Il volo di ritorno a Londra sarà pieno di rammarico, ma anche di consapevolezze e di sogni che iniziano a intravedersi in mezzo al sempre nuvoloso cielo londinese.

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Stamford Bridge, stadio del Chelsea - Photo by Il Calcio a Londra

Prima del ritorno con gli uomini di Zidane, c'è il "derby di quartiere" con il Fulham che i blues fanno proprio grazie ad una doppietta di Havertz: la gara sarà oculamente gestita dai blues, attenti a dosare energie preziose per la gara del mercoledì successivo. Partita di una importanza straordinaria, cosa che trasuda anche dall'approccio degli uomini di Tuchel che abbandonano la solita spavalderia, per un atteggiamento più guardingo, quasi rispettoso del grande avversario. Ci vuole il solito Mendy, intorno alla mezz'ora, ad evitare il vantaggio madrileno, quando il portiere francese compie un miracolo sulla girata di Benzema: una parata che cambia i destini della serata londinese che, pochi minuti dopo, assume sfumature blues quando, dopo una sontuosa giocata di Havertz, la sfera termina sulla testa di Werner che gonfierà la rete di Cortouis. Nonostante gli attacchi spagnoli offrano pochi pericoli, la gara rimarrà sul filo sino a cinque minuti dalla fine, quando Mount la chiuderà depositando in rete l'assist di Pulisic. Contro tutti i pronostici, nove anni dopo, il Chelsea torna in finale di Champions League.

Amarezza Fa Cup e qualificazione in Champions ottenuta(ma che brividi!!)

E' un maggio notevole quello attende i ragazzi di Tuchel, guadagnatisi sul campo l'onore di poter disputare due importantissime finali: la prima in ordine temporale è quella di Fa Cup che i blues affrontano dopo due turni di campionato dai risultati alterni, vittoria in casa del City nell'anticipo della finale Champions( rete decisiva di Alonso nel recupero) e sconfitta in casa con l'Arsenal. Il quarto posto è ancora da conquistare ma la testa ora va a sabato 15 maggio quando Chelsea e Leicester disputano la finale della 140esima edizione del più antico trofeo calcistico; la cornice torna ad essere, dopo tempo, quella idonea quando si parla di calcio e di sport, con quasi ventimila anime a riempire lo splendido teatro di Wembley. A fine gara a gioire saranno solo quelle delle foxes, che faranno loro la gara grazie ad una grande conclusione di Tielemans a metà della ripresa. Per i blues la amarezza sarà tanta, anche per una rete annullata nel finale per millimetrico fuorigioco a Chilwell; la coppa è persa ma l'occasione di rifarsi c'è subito, tre giorni dopo, quando a Stamford Bridge scende proprio il Leicester in quello che si presenta come un vero spareggio Champions.

I blues non si faranno pregare due volte e si prenderanno la propria rivincita, al termine di un match condotto e dominato, molto più di quanto possa far evincere il 2-1 finale: il Chelsea crea una infinità di occasioni che solo le parate di Schmeichel e le chiamate del VAR non tramutano in rete. Ci penseranno prima Rudiger e poi Jorginho su rigore ad indirizzare il match dalle parti dei padroni di casa a cui, ora, basterà vincere l'ultima gara a casa dell'Aston Villa per assicurarsi la partecipazione alla prossima Champions League. Quella che sembrerebbe essere una formalità, si tramuta, per almeno una mezz'ora, in incubo: quello che i tifosi del Chelsea vivono quando i loro beniamini, dopo una prestazione imbarazzante, vanno sotto di due reti al Villa Park, risultato che, insieme alla momentanea vittoria del Leicester sul Tottenham, escluderebbe i blues dalla maggiore competizione continentale. Sono minuti di terrore( sportivamente parlando) quelli vissuti dagli uomini di Tuchel, che temono di perdere in pochi giorni due grandi obiettivi stagionali: la rete di Chilwell non sarà sufficiente per recuperare il risultato, dettaglio che diverrà meno importante grazie alla vittoria in rimonta degli Spurs a casa delle foxes che, di fatto, permette ai blues di centrare comunque il quarto posto. Non certo il modo migliore per preparare la gara di sei giorni dopo. La gara della vita.

Porto 29/05/2021

Arriva così il giorno. Quello della gara che ti può cambiare la vita, che ti può far entrare nella storia. Il Chelsea è una squadra giovane, costituita da molti ragazzi nati nei campi di Cobham. Per loro( e non solo), questa non potrà mai essere una giornata come le altre. Immaginatevi i cuori di questi ragazzi quando, circa un'ora, scendono in campo per il riscaldamento: sentite i battiti. Forti. Acceleati. Quasi fino a far scoppiare il cuore. Sono milioni di battiti, i loro, e quelli di un popolo che si unisce, metaforicamente, alle loro virtù nel nome di un grande cuore blues. L'atmosfera è elettrizzante. Il supporto e l'incitamento delle tue tifoserie è fragoroso, roboante, rimbombante. Sono sedicimila anime quelle ammesse nello stadio portoghese, ma sembrano il doppio, il triplo: per novanta minuti il mondo sembra essere tornato quello precedente a questa maledetta pandemia che lo ha infestato. Il potere del calcio. Provate a spiegarlo. Probabilmente sarà opera vana.

Mendy, Azpilcueta, Thiago Silva, Rudiger, James, Jorginho, Kante, Chilwell, Mount, Werner, Havertz. Questo l'undici scelto da Tuchel: pochi dubbi alla vigilia, con Jorginho preferito ad un Kovacic non ancora la massimo dopo l'infortunio subito e con Havertz che vince il ballotaggio con Pulisic. Si riveleranno due scelte indovinate. Guardiola opta per un atteggiamento offensivo, non schierando alcuna punta di ruolo, ma imbottendo la squadra di fantasisti e trequartisti a discapito di un equilibratore del centrocampo( Fernandinho/Rodri): l'idea si mostrerà malsana e permetterà agli avversari un dominio, pressochè assoluto, della zona nevralgica del campo, dove si ergerà a protagonista assoluta la figura di N'golo Kante. I blues non subiranno praticamente nulla, riuscendo a creare due pericoli (entrambi firmati Werner) prima di colpire, al minuto quarantadue: scambio tra Chilwell e Mount sull'out mancino della propria metà campo, palla in verticale del centrocampista inglese a tagliare la (mal posizionata)difesa cityzens e a servire il movimento di Havertz che, dopo aver saltato Ederson, deposita in rete la palla del vantaggio.

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Il Chelsea Campione d'Europa (29 Maggio 2021) - Photo by Chelsea official account Twitter

I blues gestiscono da grande squadra il resto della gara, sfiorano il colpo del k.o con un contropiede firmato Havertz-Pulisic e non rischieranno nulla, sino al minuto novantacinque, quando la conclusione di destro di Mahrez terminerà la sua corsa poco oltre la traversa di Mendy. Il fischio finale darà il via alle feste e sarà il tripudio di una squadra in grado, in quattro mesi, di sovvertire ogni pronostico. Di un allenatore capace, in pochissimo tempo, di forgiare una creatura quasi perfetta e scrivere una delle pagine più belle di una storia che si fa sempre più ricca di successi e momenti indimenticabili.

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Thomas Tuchel e la Champions League - Photo by Times of India

Monaco di Baviera 19/05/2012 -Porto 29/05/2012. Nove anni dopo, il Chelsea è nuovamente campione d'Europa.

Pierluigi Cuttica