Tante volte purtroppo l’estro è andato di pari passo con la discontinuità, tante volte talenti puri non hanno potuto esprimersi al massimo e con continuità per problemi caratteriali, fisici o di extra campo. Ne è un esempio Adrian Mutu, stella del calcio dell’est nei primi anni 2000, arrivato in Italia grazie all’Inter, per poi vestire le maglie di Parma, Fiorentina, Verona e Juventus, oltre all’esperienza poco fortunata in Inghilterra al Chelsea
Giocatore di una tecnica nettamente sopra la norma e protagonista spesso di giocate da puro fuoriclasse è stato protagonista di una carriera fin troppo caratterizzata di alti e bassi.

Le origini

Nato nel 1979 a Calinesti in Romania, è cresciuto calcisticamente nell’Agres Pitesti per poi passare alla Dinamo Bucarest in cui ha iniziato a farsi conoscere prima del passaggio in Italia all’Inter nel 2000. Premiato più volte come calciatore dell’anno, per diverse stagioni ha probabilmente rappresentato il simbolo del calcio rumeno come non capitava dai tempi di Hagi

London calling

Nel 2003 il Chelsea ci punta forte, i blues guidati da Claudio Ranieri, versano nelle casse del Parma 22 milioni. La squadra era composta da calciatori di altissimo livello come Makelele, Lampard, Petit, Terry e molti altri. Adrian era da poco esploso in Serie A ed era nei suoi anni migliori, quale occasione migliore per diventare una star mondiale, Londra rappresentava il posto giusto nel momento giusto.
L’inizio fu anche incoraggiante debuttando alla seconda giornata contro il Leicester e segnando nelle prime quattro partite tre gol, tra cui una doppietta contro il Tottenham.

Chelsea
Adrian Mutu con la maglia del Chelsea - Photo by The Mirror

Josè Mourinho

L’avvio positivo però lasciò spazio a prestazioni deludenti che lo relegarono sempre di più in panchina che in campo. Il Chelsea lo confermò anche per la stagione successiva, quella dell’arrivo a Stamford Bridge di Josè Mourinho con cui il feeling non decollò mai, famosi i battibecchi con il tecnico portoghese che criticava la vita fuori dal campo del romeno.

La squalifica per doping

Si sa le disgrazie non arrivano mai da sole e in un controllo antidoping fatto a sorpresa nel settembre del 2004 Mutu risultò positivo alla cocaina. 
La Football Association ci mise la mano pesante imponendo una squalifica di sette mesi, 20 mila euro di multa arrivando anche licenziamento in tronco dal Chelsea. 

La rinascita

Il mondo sembrava crollargli addosso, nessuno lo voleva più ma un po' a sorpresa arriva una chiamata. Scontata la squalifica, Moggi, l’allora Direttore Sportivo della Juventus fiutò l’affare portandolo in bianconero, riaccendendo la carriera del talento rumeno che proseguì poi alla Fiorentina, al Cesena, fino a giocare in India e chiudere in patria. 

Gli anni al Chelsea però rimangono ancora una macchina per l’attuale commissario tecnico dell’Under 21 della Romania. Inutile il ricorso alla Corte di Strasburgo, Mutu è stato condannato a pagare al club di Abramovic 17 milioni di euro a causa della violazione del suo contratto con i blues. 
Chissà che carriera sarebbe stata se invece al Chelsea si fosse affermato come stella internazionale, purtroppo con i “se” e con i “ma” non si fa la storia.

di Lorenzo Petrucci