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A quasi tre mesi dai rispettivi successi continentali, Chelsea e Villarreal si ritrovano stasera al Windsor Park di Belfast per contendersi la 46esima edizione della Supercoppa Europea: manifestazione in cui il Chelsea, alla quinta apparizione, non vanta un curriculum propriamente invidiabile, con tre sconfitte nei quattro precedenti ed un solo successo, nel lontano 1998, quando una rete di Gustavo Poyet piegò le resistenze del Real Madrid di Guus Hiddink. Prima partecipazione invece per il Villarreal dopo il successo del maggio scorso in Europa League, primo trionfo in campo internazionale dopo le vincenti apparizioni nell'Intertoto 2003 e 2004.
Una manifestazione che negli ultimi anni parla prevalentemente spagnolo con, dal 2009 al 2018, nove successi iberici interrotti nelle ultime due edizioni dalle vittorie, prima del Liverpool, poi del Bayern. Incontro, quello di stasera, che rappresenta una novità assoluta in campo europeo con le due squadre che, seppur regolarmente frequentatrici dei salotti di calcio internazionale, mai si sono incontrate precedentemente. Curioso come, anche i due tecnici, condividano la stessa statistica ed un destino legato alla panchina del Psg: sarà infatti Tuchel a subentrare al tecnico di Hondaribbia quando, nell'estate 2018, il rapporto con il club francese si interruppe per la mancanza di risultati in campo internazionale. Un po' quello che avvenne due anni dopo, con l'allontanamento dell'allenatore tedesco. Il resto è storia: Emery vince l'Europa League, Tuchel la Champions e stasera i due si sfidano per un altro successo continentale.
Nessun indisponibile per i blues, ancora senza l'ultimo acquisto Lukaku( che verrà ufficiliazzato nelle prossime ore, n.d.r): Tuchel lascia fuori i nazionali inglesi e italiani, ancora con pochi giorni di allenamento nelle gambe, dando fiducia al giovane Trevoh Chalobah in difesa che, parole del manager, "è un giocatore che mi ha piacevole mente sorpreso". Hudson-Odoi e Alonso scelti per presidiare le fasce, Kantè (capitano) con Kovacic nel mezzo, il duo tedesco Werner-Havertz assistito da Ziyech in avanti. Il Villarreal risponde con un 442, privo di Parejo e Chukwueze, in cui Albiol guida la difesa affiancato da Torres, Capoue è adibito alla gestione del traffico in mezzo al campo ed al nuovo acquisto Boulaye Dia a supportare Gerard Moreno in avanti.

Ancora Hakim Ziyech


In contrasto con periodo e clima della stagione, la partenza della gara è ricca di ritmo e spunti: è il Chelsea a partire forte creando, nei primi dieci minuti, diverse azioni pericolose. La più importante è firmata Werner, con il tedesco che devia la traiettoria di Ziyech trovando il pronto riflesso di Asenjo. I blues insistono sfruttando una spinta imponenente sulle fasce dove Alonso, ma soprattutto Hudson-Odoi, creano quella superiorità numerica che gli spagnoli non concedono in mezzo al campo. Prima Chalobah e poi Kante non prendono lo specchio, ma il vantaggio è nell'aria e arriva, puntuale, poco dopo metà frazione con Ziyech abile a deviare in rete l'ottimo assist di Havertz pescato in profondità da Alonso.
Il marocchino si conferma uomo più in forma di un precampionato vissuto come protagonista: purtroppo per lui ( e per Tuchel), la sfortuna però è in agguato e l'ex Ajax è costretto pochi minuti dopo a lasciare in campo per un infortunio alla spalla. L'uscita del fantasista, sommato ad un, più che logico, calo fisico dei suoi, permette alla squadra spagnola di smuovere il proprio ego, uscire dalla propria metà campo e portare pericoli dalle parte di Mendy. Il portiere francese sarà super nell'uscita con cui nega il pari alla conclusione di Dia e sarà fortunato poco dopo, quando la conclusione al volo di Alberto Moreno lo supererà andando però a impattare sulla traversa. Squadre negli spogliatoi con il vantaggio londinese ma con un finale di frazione avente mostrato come la partita sia completamente aperta.

Gerard Moreno porta i suoi ai supplementari


I secondi quarantacinque minuti iniziano ancora con un Villarreal all'attacco, che sfiora il pari nei primissimi istanti: errore di Mendy sul rilancio, palla che giunge a Gerard Moreno il cui sinistro termina sul palo solo grazie alla deviazione, impercettibile ma decisiva, del portiere francese che si fa perdonare il grossolano errore. Il Chelsea ha il fiato corto e fatica a coprire il campo: se ne rende conto Tuchel che a metà ripresa effettua un triplo cambio, inserendo Christensen, Mount e Jorginho, in un modulo che, con l'uscita di Werner, vede ora Havertz come terminale offensivo.
Cambiano gli uomini ma non il tema della gara, con gli uomini di Emery che vanno nuovamente vicini al pari, con il mancino di Estupinan che si spegne contro i guantoni di Mendy; nulla però il portiere francese potrà al settantaduesimo, quando Gerard Moreno non sbaglierà sulla sfera consegnatagli da Dia, per lo strameritato pareggio dei suoi. L'ultimo quarto d'ora regalerà pochi sussulti, con due squadre stremate dalle forze ora chiamate ad un altro improbo compito: i tempi supplementari.

Albiol sbaglia, Kepa para.


I tempi supplementari vedono un Chelsea, a sorpresa, reimpossessarsi della gara, sfruttando un netto calo degli avversari: nei trenta minuti I blues tengono regolarmente il pallino del gioco e creano due ottime occasioni: nella prima Pulisic vede la sua conclusione uscire di non molto a lato del palo destro di Asenjo, nella seconda la conclusione ravvicinata di Mount viene deviata da un ottimo riflesso del portiere spagnolo. Il risultato quindi non cambierà, portando le due squadre a giocarsi il trofeo ai calci di rigore.
Il Chelsea ha ancora un cambio e lo effettua al 119esimo: Kepa al posto di Mendy. E' la sostituzione che non si aspetta nessuno. Nessuno. Tranne Tuchel. Sarà quella vincente. Perchè nella lotteria dei rigori, dopo gli errori di Havertz e Mandi, le due squadre non sbagliano più e vanno ad oltranza. Sino al quattordicesimo tiro, quello di Albiol, su cui arriva Kepa (che ne aveva già parato uno). Due mesi e mezzo dopo il Chelsea conquista un altro trofeo. Ancora una volta, nella maniera più inaspettata, firmato Thomas Tuchel.
Pierluigi Cuttica