Gita a Dover


In questo primo week-end di pausa internazionale per l'inizio dei mondiali inQatar, nonostante il tipico tempo piovoso inglese ho colto l'occasione per una gita aDover.Doverè una cittadina nella contea delKentche si affaccia sul mare, da li partono i traghetti perCalaisinFrancia.

Un'altro simbolo di questa cittadina è il suo castello medievale, che durante la seconda guerra mondiale fu una posizione strategica con i suoi "Secret Wartime Tunnels", e le sue rinomate "White Cliffs" che sono una naturale difesa contro ogni tipo di invasore.

Un Meeting internazionale di tifosi dell'Arsenal nel Kent


Ma il motivo che mi ha spinto ad andare in questo piccolo villaggio delKent,è il meeting che viene organizzato ogni anno dal Supporters Club locale dell'Arsenal. Da sempre è una tradizione annuale che vede coinvolti sia i tifosi locali deiGunners, ma anche tifosi delRegno Unitoe in tutto il mondo. La caratteristica particolare di questi raduni è che ogni anno vengono invitate degli ex giocatori deiGunnersche hanno fatto la storia della squadra del nord diLondra. Con il cuore carico di emozioni in una tipica giornata piovosa londinese, mi reco aVictoria Stationper prendere il bus che mi porterà nella cittadina delKent.

Nonostante il ritardo di un ora per un guasto tecnico al bus, e le varie peripezie dell'autista autore di una vera e propria guida spericolata nei paesini della contea delKent(che sono un belvedere per gli amanti della campagna inglese) per recuperare il tempo perduto a causa del guasto, arrivo aDovernel primo pomeriggio.

Una pinta al White Horse Pub


Il tempo di sistemarmi nel mio B/B nel centro, ed è già ora di raggiungere gli amici al "The White Horse" Pub per una pinta pre-evento. Il Pub che si trova a ridosso della salita che porta al castello, ha la struttura tipica delle locande medievali che da la sensazione che il tempo si sia fermato e si è catapultati in un altra epoca. Dopo vari giri di pinte arriva il momento di recarsi in un albergo fuori paese, dove si sarebbe svolto l'evento che prevedeva una sontuoso numero di partecipanti.

Il benvenuto di Eddie Kelly


Ad accoglierci all'albergo oltre aMick(presidente del club e vera e propria anima della serata a venire) si palesa di fronte a noiEddie Kelly(centrocampista scozzese eroe della doppietta del1971, quando iGunnersvinsero il campionato e laFA Cupnello stesso anno) che oltre a darci un caloroso benvenuto, ci ha raccontato racconta vari aneddoti legati a quell'annata e dei segreti che fecero di quell'Arsenaluna squadra leggendaria. mano mano la sala comincia a riempirsi con tifosi dell'Arsenalda ogni angolo del Regno Unito, e anche di tifosi oltremanica venuti dall'Ungheria e dalla Norvegia.

A tavola con Kenny Samson


Dopo un drink pre-cena viene il momento di accomodarci al nostro tavolo, e con nostra gradita sorpresa scopriamo di avere l'onore di avere al nostro tavolo un'altra leggendaGunners:Kenny Samson.Kennyè una leggenda deiGunnersdegli anni 80°, assoluto protagonista nella finale diCoppa di Legavinta dall'Arsenalcontro ilLiverpool, dove lui fu l'autore dell'assist perCharlie Nicholasche segnò il gol decisivo. Lui viene anche ricordato come il terzino sinistro che ha fatto più presenze nella nazionale inglese.

Kenny è stato una gradita compagnia nel nostro tavolo, che ha arrichito la serata con aneddotti sulla sua carriera, e ci ha chiesto anche consigli sui migliori luoghi da visitare inItalia. Durante la cena si è reso disponibile per fare qualche foto e qualche autografo nelle nostre magliette vintage dell'Arsenal.

Peter Marinello e Brian Talbot


Inoltre tra una portata e l'altra abbiamo anche avuto il piacere di girare tra i tavoli per conoscere le altre leggende comePeter MarinelloeBrian Talbot. Il primo è un'attaccante nato in Scozia, ma di chiare origini italiane.Nonostante fosse il tipico giocatore genio e sregolatezza (siamo nell'era diBest) che non ha reso al massimo del suo talento, viene ricordato dai tifosi dell'Arsenalper un gol capolavoro contro ilManchester UniteddiBestal suo debutto con la maglia deiGunners. Con lui abbiamo parlato più che di calcio delle sue origini italiane, terra a cui è molto legato grazie ai suoi nonni, e di come avesse imparato a cucinare il ragù all'italiana (che qui chiamano bolognesa) grazie ai consigli della sua nonna paterna originaria diNapoli.

Brian Talbotinvece è uno degli eroi della finale diFA Cupvinta nel1979contro ilManchester United, ed è stato protagonista anche nella stagione successiva, quando giocò tutte le 70 partite di una stagione infinita per i Gunners che raggiunsero due finali di coppa (FAeCoppa Uefa), ma che persero entrambe.

Liam Brady e i suoi anneddoti anglo-italiani


La vera star della serata è senz'altroLiam Brady, che oltre a essere stato una leggenda deiGunners, viene anche ricordato da noi per il suo passato in Italia dove ha indossato le maglie diJuventus,Inter,SampdoriaeAscoli.Liamè stato invitato dall'organizzatoreMicka venire al centro della platea per raccontare alcuni aneddoti sulla sua carriera di calciatore.

Liam oltre a ricordare i suoi primi anni adHighburydove gli venne affibbiato il sopranome di "Chippy" (perchè una volta che lo vennero a trovare i genitori dall'Irlanda, andarono a mangiare al ristorante e una volta che il cameriere gli portò il menu sua mamma disse "non c'è bisogno di controllare il menù, tanto lo sappiamo che prende solo patatine fritte (che nello slang inglese vengono chiamate "Chippy"). Da questo suo primo aneddoto è passato al racconto dettagliato della finale diWembley, quando lui fu decisivo nell'azione che portò iGunnersalla vittoria quandò recuperò palla e la diede aRixche la crossò al centro e Sunderland trovò il guizzo che diede il gol della vittoria all'Arsenal.

Dopo gli anni con l'Arsenal ci ha anche raccontato alcuni aneddoti sul suo periodo in Italia, in particolar modo nel suo periodo alla Juventus e alla Sampdoria. Liam è rimasto molto legato all'Italia, tantochè parla ancora un buon Italiano, e ogni estate va li in vacanza.

LA riffa finale


Dopo il discorso diBradygli organizzatori hanno messo in palio alcuni memorabilia dell'Arsenal, che sono stati estratti a sorte tra i partecipanti che hanno contribuito nella quasi totalità dato che il guadagno della riffa andava tutto in beneficenza.

Dopo di essa gli ospiti della serata si sono recati nella sala bar per gli ultimi drink della serata con alcuni degli ospiti che si sono uniti e con cui oltre che parlare della stagione in corso deiGunners, che quest'anno stanno facendo bene si è anche parlato degli imminenti mondiali e le speranze dell'Inghilterradi poter vincere la competizione.
Evento che si è concluso in tarda serata che ci ha lasciato tante belle emozioni nel cuore, per aver condiviso una serata con dei campioni del passato che hanno fatto la storia deiGunners.
diAlberto Zingales